Grotte del Cavallone

TARANTA PELIGNA

Da Taranta Peligna si raggiunge l’ingresso della Grotta del Cavallone, un complesso di anfratti naturali che si internano nella parete rocciosa della montagna situata alla sinistra della Valle di Taranta.

L’ingresso alla Grotta, che si trova alla quota di 1475 metri sul livello del mare, si staglia sulla parete a strapiombo, ma è agevolmente raggiungibile grazie a una cabinovia che porta all’inizio del sentiero di accesso.

Particolarmente suggestivo è l’aspetto esterno della Grotta: l’imbocco, simile a un enorme nido di rapaci o al profilo di un cavallo, da cui il suo nome, colpisce per l’imponenza dell’apertura sull’alta parete rocciosa.

Il complesso interno si sviluppa per oltre 1400 metri di lunghezza, ma è attrezzato per la visita turistica per circa ottocento metri. E’ costituito da una serie di sale ricche di concrezioni, connesse tra loro da gallerie praticabili.

Alcune delle sale prendono nome da personaggi e luoghi della tragedia di Gabriele d’ Annunzio “ La figlia di Iorio” : così si attraversano la sala di Aligi, quella dell’ Angelo Muto, il laghetto di Ornella. Del resto, tutta la Grotta è pure conosciuta come la “Grotta della Figlia di Iorio”. Infatti il pittore Francesco Paolo Michetti, amico di d’ Annunzio, trasse ispirazione proprio da questa Grotta per creare la scenografia del secondo atto della tragedia quando questa fu messa in scena per la prima volta nel Teatro Lirico di Milano il 4 marzo 1904.

Sull’onda del successo della tragedia dannunziana la Grotta richiamò allora molti visitatori, come tuttora continua ad attirare turisti e studiosi.

Sito internet: -> http://www.grottedelcavallone.it/

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